Ripercorriamo il profondo legame di Papa Francesco con la radio: dai messaggi della Radio Vaticana ai podcast, fino agli interventi nei media italiani. Un viaggio tra parole, ascolto e spiritualità.
La scomparsa di Papa Francesco ha lasciato un vuoto profondo nella Chiesa e nel cuore di milioni di persone. La notizia ha avuto un’eco mondiale immediata: radio e televisioni da ogni parte del pianeta hanno modificato i propri palinsesti, interrompendo la programmazione ordinaria per seguire gli sviluppi, con dirette da studio e da Roma.
Piazza San Pietro si è trasformata nel centro del mondo, accogliendo fedeli, giornalisti, troupe e inviati speciali. In questi giorni di lutto, la città eterna si è raccolta attorno al pontefice scomparso, tra commemorazioni, preghiere e collegamenti in diretta da tutte le maggiori emittenti internazionali.
Una voce che resta: l’eco di Papa Francesco nei media di tutto il mondo
Il funerale, atteso per sabato prossimo 26 aprile, sarà un evento globale, così come lo sarà il conclave che porterà alla nomina del nuovo Papa. Nel frattempo, la radio si è rivelata ancora una volta fondamentale nel racconto di questo momento storico.Da qui parte il nostro viaggio tra Papa Francesco e il suo rapporto con i media: un legame profondo fatto di parole, ascolto e innovazione, che ha segnato un’epoca nella comunicazione della Chiesa.
Papa Francesco e la radio: il ponte tra fede e media
Il legame tra la Chiesa e la radio ha radici profonde, ma con Papa Francesco questa connessione ha assunto nuove forme e significati. Dai primi messaggi trasmessi dalla Radio Vaticana fino all’uso di podcast e interventi radiofonici, il pontefice ha dimostrato grande attenzione verso la comunicazione sonora.
Papa Francesco ha espresso più volte la sua stima per la radio, definendola un mezzo capace di raggiungere anche i luoghi più remoti, portando conforto e speranza. Durante una visita al Dicastero per la Comunicazione, nel 2021, ha sottolineato l’importanza della radio nel panorama mediatico attuale.
Radio Vaticana e l’evoluzione della parola
Tutto ha avuto inizio nel 1931, quando Papa Pio XI inaugurò la Radio Vaticana con l’aiuto di Guglielmo Marconi. Papa Francesco ha continuato quella tradizione con un approccio attuale e diretto. L’emittente vaticana resta un punto di riferimento per la diffusione del messaggio pontificio in tutto il mondo, anche in formato digitale e multilingua.
Nel 2023 è stato lanciato il primo podcast con la voce del Papa: si chiama Popecast ed è un progetto pensato per parlare ai giovani, raccontando esperienze di fede e vita. Un’iniziativa unica che ha portato il Vaticano nel mondo dell’audio on demand.
Papa Francesco in radio e in TV
Molto frequenti le partecipazioni televisive del Pontefice. Storiche le sue interviste a “Che tempo che fa”, condotto da Fabio Fazio: la prima risale al febbraio 2022, seguita da altre apparizioni nel 2024 e nel gennaio 2025. In questi spazi il Papa ha parlato di pace, migrazione, ambiente e Giubileo, con un linguaggio diretto e accessibile. L’intervista del 2022 ha registrato uno share del 25,4%, segnando un record per il programma.
Inoltre, Francesco ha partecipato a trasmissioni radiotelevisive anche all’estero, come l’intervista alla Radiotelevisione Svizzera (RSI), affrontando temi di attualità e promuovendo il dialogo.
Una comunicazione vicina alla gente
Papa Francesco ha sempre puntato su una comunicazione accessibile, che arrivi anche a chi è lontano fisicamente o spiritualmente. La radio, per sua natura, è un mezzo inclusivo, capace di raggiungere anche chi vive in condizioni difficili e in questi giorni è presente più che mai.
“La radio ha questo di bello: che porta la parola anche nei posti più sperduti. – ha detto Papa Francesco in occasione dei 90 anni di Radio Vaticana – E la coniuga oggi anche con le immagini e con lo scritto. Andate avanti con coraggio e creatività nel parlare al mondo e costruire così una comunicazione capace di farci vedere la verità delle cose“.
Questo approccio fa della sua figura una delle più influenti anche nel panorama dei media audio: una voce autorevole che non ha mai rinunciato al dialogo, neppure con i più giovani o con chi vive ai margini.
Salerno 27 aprile 2025 – L’Associazione Diocesana Dives in Misericordia è lieta di annunciare la celebrazione del suo 25° anniversario di costituzione. Un traguardo significativo di impegno e servizio alla comunità diocesana, ispirato ai valori di misericordia e solidarietà.
In questo momento di profondo cordoglio per la scomparsa del Santo Padre Francesco, l’Associazione desidera unirsi al ricordo e alla preghiera per la sua anima.
Pertanto, domenica 27 aprile alle ore 17:00, presso la Cattedrale di Salerno, si terrà una solenne celebrazione eucaristica nella Domenica della Divina Misericordia presieduta sa S.E.R. Mons. ALFONSO RAIMO. Questa liturgia sarà un’occasione per ringraziare il Signore per i 25 anni di attività dell’Associazione e, al contempo, un momento di suffragio per quanti non hanno potuto partecipare ai funerali in Piazza San Pietro, offrendo una preghiera corale per il compianto Pontefice.
La comunità tutta è invitata a partecipare a questa significativa celebrazione, unendo la gioia per l’anniversario dell’Associazione al ricordo e alla preghiera per il Santo Padre Francesco.
Informazioni per la stampa:
Evento: Celebrazione del 25° anniversario dell’Associazione Diocesana Dives in Misericordia e Santa Messa di suffragio per il Santo Padre Francesco Data: Domenica 27 aprile 2025 Ora: 17:00 Luogo: Cattedrale di Salerno Contatti:
Associazione Dives in Misericordia
Ilaria Amoroso ufficio stampa 3208146644
don Antonio Quaranta Assistente spirituale 3299413962
“…E… se fosse tutto vero?” è un’opera di Carlo Contaldi, pubblicata nel 2024 dalla casa editrice BookSprint Edizioni. Il libro include 30 poesie accompagnate da riflessioni dell’autore, aforismi e una breve saggistica argomentativa su vari temi, tra cui scienza, fede e poesia. La copertina, intitolata “Sul sentiero della vita alla ricerca delle ali”, è un progetto ideato da Alberto Contaldi. Secondo una recensione pubblicata su “La Voce del Meridione”, l’opera affronta il tema della dualità nella vita umana, esplorando contrasti come bene e male, razionalità e irrazionalità, mente e cuore. L’autore, medico neurofarmacologo presso l’Ospedale di Sapri, utilizza la sua esperienza per trattare questioni legate alla filosofia, alla fede e alla medicina come scienza olistica. Le poesie sono accompagnate da riflessioni che possono essere lette anche come aforismi, offrendo una lettura coinvolgente e stimolante.
Salerno ha celebrato l’80esimo anniversario della Liberazione con una cerimonia che si è svolta in più tappe a partire da Piazza Vittorio Veneto con gli onori ai caduti e deposizione delle corone d’alloro al Monumento ai Caduti e alla lapide del partigiano Ugo Stanzione, fino ad arrivare dinanzi il Palazzo della Provincia con la deposizione di una corona d’alloro da parte delle autorità e delle associazioni partigiane ai piedi della lapide che ricorda le Medaglie d’Oro della Resistenza. “Con questa celebrazione – ha spiegato il prefetto di Salerno, Francesco Esposito – oggi intendiamo far rivivere le sensazioni che provarono i nostri padri, i nostri nonni, quando riconquistarono a caro prezzo libertà e pace perdute e tanto a lungo desiderate.
Io credo che questo sia l’unico modo per apprezzare fino in fondo e per comprendere il valore di questi beni.
E soprattutto per attribuire un significato profondo agli ideali di libertà, di giustizia, di solidarietà, che non possono essere dati per scontati, ma che vanno giorno dopo giorno riaffermati e consolidati con l’impegno quotidiano. In questo momento ci soccorrono anche le parole del Sommo Pontefice, scomparso pochi giorni fa, che lungo tutto il suo pontificato ci ha ricordato quanto sia importante la pace, dicendo che la guerra, prima che arrivi al confine, va estirpata dai nostri cuori. Ecco, io penso che questo sia un messaggio significativo da tenere presente e custodire tutti i giorni per continuare a sperare e a promuovere un mondo di pace”. Tra gli altri, è intervenuta la vicesindaca del Comune di Salerno, Paky Memoli che ha detto, rivolgendosi idealmente ai giovani presenti, “a loro consegniamo la democrazia. 80 anni fa, finalmente, abbiamo raggiunto la libertà. Questa libertà non deve essere solamente custodita, ma deve essere anche amata dai giovani. Le nuove generazioni devono capire che loro oggi hanno la libertà perché tanti anni fa tante persone sono morte per questa libertà. E soprattutto dobbiamo promuovere nel mondo la pace, perché senza la pace non c’è libertà”. Tra le tante bandiere, quella italiana, quelle delle sigle sindacali presenti, dell’Arci, al corteo e durante i discorsi istituzionali sventolavano anche le bandiere della Palestina e dell’Ucraina. Da Piazza Vittorio Veneto, per le strade cittadine, si è dipanato un corteo composto principalmente da studenti e giovani che avanzavano con uno striscione con la scritta “Salerno Antifascista”. (ANSA)
La cena è spesso il pasto più difficile da digerire, proprio perché, solitamente, è seguita da un’assenza di moto pressoché totale, senza contare che la posizione rilassata che si tende ad assumere sul divano mentre si guarda la TV non favorisce il transito del cibo. Camminare con passo regolare costituisce una forma di esercizio cardiovascolare a basso impatto e, in quanto tale, stimola la circolazione sanguigna e favorisce il transito del cibo attraverso l’apparato digerente, prevenendo eventuali problemi di digestione.
2. Aiuta a bruciare calorie
Lo sappiamo bene, il pasto serale dovrebbe essere leggero, il che, tuttavia, non è sempre possibile, visto che i ritmi serrati del lavoro ci costringono spesso a consumare lunch frettolosi, poco nutrienti e ancor meno soddisfacenti. Di fatto, la cena finisce spesso per diventare il pasto più importante della giornata, o perlomeno quello da cui traiamo la maggiore soddisfazione in termini di piaceri del palato. Già, ma ecco che scatta il problema calorie, con le annesse preoccupazioni per eventuali aumenti di peso. Ebbene, una passeggiata serale vi aiuterà a bruciare calorie e a eliminare i grassi. Sebbene non si tratti di un’attività intensa, infatti, camminare contribuisce a mantenere attivo il metabolismo, a tutto vantaggio della forma fisica.
3. Riduce lo stress
Camminare dopo cena è un toccasana non solo per la salute del corpo, ma anche per quella della mente. Dopo lo stress quotidiano del lavoro, vi offre l’opportunità di rilassarvi, di riconnettervi con voi stessi e con il mondo circostante, di ritrovare l’equilibrio. Inoltre, l’esercizio fisico stimolerà il cervello a produrre endorfine, contribuendo a migliorare il vostro umore.
4. Favorisce le relazioni di coppia
Una passeggiata dopo cena è un’ottima occasione per restare soli con voi stessi, ma può avere considerevoli benefici anche se fatta in compagnia. Può essere l’opportunità per avere una conversazione pacata con il vostro partner, per confrontarsi, condividere pensieri, rafforzando la relazione di coppia.
5. Migliora la qualità del sonno
Non si insisterà mai abbastanza sull’importanza del riposo notturno per la salute, sia fisica sia mentale. L’insufficienza di sonno o la sua cattiva qualità non solo influisce sui livelli di energia durante le ore di veglia, ma, secondo gli esperti, può anche portare a cattive abitudini alimentari e di vita in generale, oltre ad aumentare i livelli di stress. A lungo termine, è collegata a problemi di salute, dalle malattie cardiache all’ipertensione, dalla depressione al diabete. Camminare dopo cena aiuta a regolare il ritmo circadiano e contribuisce a predisporre il corpo a un sonno profondo, riposante e senza interruzioni.
6. Fa bene alla salute cardiovascolare
Un’attività fisica regolare è una delle pratiche più importanti ai fini della salute del cuore e del sistema circolatorio. A questo proposito, la camminata è un esercizio cardio a basso impatto, ma comunque molto utile. Una passeggiata dopo cena, infatti, favorisce la circolazione sanguigna, riducendo la pressione arteriosa e il rischio di problemi cardiaci.
7. Regola i livelli di glucosio nel sangue
Se siete preoccupati per i vostri valori glicemici (la glicemia è la quantità di glucosio presente nel sangue), una passeggiata serale può essere un’ottima strategia. Aiuta a stabilizzare i livelli di zucchero nel sangue e migliora la sensibilità all’insulina, l’ormone che abbassa la glicemia. Si tratta di una pratica particolarmente consigliabile a chi soffre di diabete o pre-diabete.
Sabato 26 aprile alle ore 18:30 la cerimonia di premiazione presso Palazzo Punzi, Vietri sul Mare (Sa)
Si conclude con grande partecipazione e successo di pubblico la prima edizione della mostra-concorso fotografica “Lo Sguardo e il Sorriso”, promossa dalla LILT di Salerno (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) e ospitata presso lo storico Palazzo Punzi di Vietri sul Mare. La chiusura ufficiale della mostra è prevista per sabato 26 aprile alle ore 18:30, con una cerimonia che vedrà la premiazione delle sei fotografie vincitrici, selezionate da una giuria tecnica tra le numerose opere in concorso. I premi saranno assegnati a tre fotografi nella categoria professionisti e tre nella categoria emergenti, a testimonianza del talento e della sensibilità artistica espressa attraverso il tema portante dell’iniziativa. Alla cerimonia di premiazione interverranno:
Dott. Giuseppe Pistolese, Presidente della LILT di Salerno
Dott. Giovanni De Simone, Sindaco di Vietri sul Mare
Dott. Giuseppe Giannella, Assessore alla Sanità del Comune di Vietri sul Mare
Lucio Ronca, Presidente della CNA di Salerno
Angelo Amodeo e il dott. Luigi Amoroso, Presidente e Vice Presidente dell’Avis di Salerno
I Componenti della Giuria Tecnica L’evento rappresenta un’occasione per celebrare non solo l’arte fotografica, ma anche i valori di speranza, prevenzione e umanità che la LILT da sempre promuove. “Lo Sguardo e il Sorriso” è stato più di una mostra: un viaggio visivo ed emotivo attraverso il potere comunicativo dello sguardo e l’universalità del sorriso, in cui l’arte diventa strumento di sensibilizzazione e solidarietà.