L’ultimo censimento Istat di gennaio 2025 conta nel nostro Paese ben 7 896 comuni: tra questi ce n’è uno che conta solo 31 abitanti, Morterone in provincia di Lecco, il comune più piccolo (per popolazione) d’Italia. I comuni italiani hanno forme, storie, tradizioni e dimensioni estremamente differenti: dai piccoli paesi montani alle antiche città portuali e dai borghetti in collina ai frenetici conglomerati urbani delle pianure, ne abbiamo davvero per tutti i gusti.
Morterone è, come si può immaginare, un piccolo, molto piccolo, comune della Lombardia. Nonostante sorga lungo una valle tributaria della Val Taleggio (Provincia di Bergamo), il suo territorio è parte della Provincia di Lecco ed è residenza di un numero davvero esiguo di persone, 19 maschi e 12 femmine, per un totale di 31 abitanti. Pur non essendo il comune più piccolo per superficie (primato detenuto dal comune di Atrani, nella Provincia di Salerno), il dato sulla popolazione lo rende il comune più piccolo per numero di abitanti (popolazione residente in Italia al 1° gennaio 2025, dati Istat).
L’iniziativa promossa dall’Associazione Ogliastro Futura con il supporto della Fondazione Angelo Vassallo celebra la cultura e i valori della bellezza e dell’impegno civile.
Nella frazione di Finocchito, a #Ogliastro Cilento, è stata inaugurata una nuova “Casetta del Libro” dedicata alla memoria di Angelo Vassallo, il Sindaco Pescatore. L’iniziativa, promossa dall’Associazione Ogliastro Futura, nasce dalla volontà di celebrare non solo il ricordo di Angelo, ma anche i valori in cui ha sempre creduto: il rispetto per il territorio, la bellezza, la cultura come strumenti di emancipazione e di crescita civile.
La “Casetta del Libro” vuole essere un presidio permanente di cultura e condivisione, dove i libri possono essere presi e lasciati liberamente da chiunque. L’idea, fortemente voluta da Mariarosaria Barone, parte dalla convinzione che la bellezza, come la cultura, sia contagiosa: “Angelo sapeva vedere la bellezza ovunque – ha spiegato Barone – e oggi vogliamo che quella bellezza continui a diffondersi attraverso i libri e la scrittura”.
Alla cerimonia di inaugurazione hanno partecipato anche Gisella Botticchio e Gerardo Spira in rappresentanza della Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore. Gerardo Spira, segretario comunale storico di Angelo, ha donato alla casetta una preziosa edizione speciale del libro Il vento tra le mani, un gesto dal forte valore simbolico per ribadire il legame tra la memoria di Angelo e l’impegno verso la cultura e la libertà di pensiero.
La Casetta è stata realizzata dal maestro falegname Gaetano “Tanino” Cantalupo, già autore di altre strutture simili, che ha messo a disposizione il suo talento per creare un piccolo ma significativo monumento alla memoria e alla speranza.
“Le Casette del Libro rappresentano molto più che un semplice punto di scambio di volumi: sono un simbolo di comunità, di partecipazione attiva, di cultura come bene comune. È attraverso iniziative come questa che continuiamo a mantenere vivo il sogno di Angelo: un sogno fatto di rispetto, di attenzione al prossimo, di educazione alla bellezza e alla legalità. Ringraziamo l’Associazione Ogliastro Futura per aver promosso questo progetto che porta avanti i valori che mio fratello ha difeso fino all’ultimo giorno della sua vita. Continuare a seminare cultura significa anche continuare a lottare per un futuro migliore, così come Angelo avrebbe voluto”. A dirlo è il Presidente della Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore Dario Vassallo
‘A Chiana: una storia lunga secoli”, il documentario sulla storia e le ricchezze della Piana del Sele, presentato lo scorso anno al “Linea d’ombra festival” di Salerno, sarà proiettato domani 28 aprile, in due scuole di Battipaglia: l’Istituto di Istruzione Superiore “Besta-Gloriosi”, diretto dalla prof. Carmen Miranda, e l’Istituto di Istruzione Superiore “Enzo Ferrari”, diretto dal prof. Luca Mattiocco.
L’iniziativa rientra nell’ambito delle attività di Fondazione e BCC, tese alla valorizzazione del territorio in collaborazione con le istituzioni scolastiche.
Il documentario, per la regia di Andrea D’Ambrosio e la sceneggiatura dello stesso D’Ambrosio e di Peppe D’Antonio, ha ricevuto numerosi attestati di apprezzamento per la capacità di raccontare la Piana del Sele, esplorando un passato intriso di fatica, eventi drammatici, sfruttamento intensivo della terra e una resilienza straordinaria degli uomini e delle donne che l’hanno abitata.
All’incontro presso il Besta-Gloriosi, alle ore 10,00, saranno presenti per dialogare con gli studenti, il regista Andrea D’Ambrosio, il presidente di Banca Campania Centro, Camillo Catarozzo, il presidente del Consorzio Destra Sele, Vito Busillo, la Dirigente Scolastica, Carmen Miranda e Maurizio Mansi, direttore comunicazione dell’Jcoplastic, che ha sostenuto l’iniziativa.
All’incontro al “Ferrari” sarà presente il regista, Andrea D’Ambrosio che presenterà il lavoro svolto. (LaCittà)
Il Festival delle Arti Marinare del #Cilento, realizzato dall’Associazione Cilento Verde Blu odv, in collaborazione con associazioni, cooperative e operatori del settore marittimo del Cilento, ha lo scopo di valorizzare gli aspetti naturalistici, culturali, tecnici, enogastronomici, legati alla tradizione marinara del Cilento, nonché, il fine di promuovere la fruizione turistica scolastica nella costiera cilentana, in bassa stagione, attraverso la realizzazione di attività culturali e viaggi di istruzione proposti agli istituti scolastici di ogni ordine e grado, al livello locale e nazionale, tra i mesi di ottobre/novembre e aprile/maggio. Ogni anno, ormai da 14 anni, grazie ad un grande lavoro di squadra tra operatori marittimi, organizzazioni e agenzie turistiche, migliaia di studenti partecipano al festival e arrivano nel Cilento, avendo l’opportunità di scoprire le sue bellezze naturalistiche e culturali, attraverso un’esperienza di viaggio emozionante e coinvolgente. Le attività prevedono lo svolgimento di percorsi didattici, ludici e ricreativi, lezioni e prove sperimentali, vari laboratori quali quelli di pesca, vela, subacquea, navigazione, meteorologia, cantieristica, riciclo artistico, nonché, laboratori ittici e di salagione, erbe, olio, farine, miele, legumi e cereali, formaggio, con utilizzo di attrezzature tecniche e supporti allestiti tra porti e centri nautici, magazzini di pescatori e botteghe artigianali, trasformate in vere e proprie aule didattiche curate direttamente da operatori marittimi, principalmente, pescatori, velisti, subacquei, cantieristi, nonché, da guide turistiche e accompagnatori, biologi e geologi, nutrizionisti, produttori e ristoratori, oltre a visite guidate, escursioni in motobarche e barche a vela, esperienze di pesca, svolte tra i borghi marinari e i porti del Cilento, fra i quali, in questa fase del festival, quelli di Agropoli e S. Maria di C.te, Acciaroli e Pioppi, Palinuro, Marina di Camerota e Scario, nelle aree marine protette, fra i siti archeologici di Paestum e Velia. Così come nelle intenzioni degli organizzatori, grazie ad una significativa fruizione turistica da parte dei partecipanti, l’evento contribuisce, in qualche misura, allo sviluppo di una buona economia legata ai trasporti, alla ristorazione, al commercio, in un periodo di bassa stagione. Per informazioni sui programmi del festival si potrà contattare la segreteria dell’Associazione Cilento Verde Blu odv ai recapiti: info@cilentoverdeblu.org – cilentoverdebluodv@pec.it – 0974964599 – 3396684818
Ripercorriamo il profondo legame di Papa Francesco con la radio: dai messaggi della Radio Vaticana ai podcast, fino agli interventi nei media italiani. Un viaggio tra parole, ascolto e spiritualità.
La scomparsa di Papa Francesco ha lasciato un vuoto profondo nella Chiesa e nel cuore di milioni di persone. La notizia ha avuto un’eco mondiale immediata: radio e televisioni da ogni parte del pianeta hanno modificato i propri palinsesti, interrompendo la programmazione ordinaria per seguire gli sviluppi, con dirette da studio e da Roma.
Piazza San Pietro si è trasformata nel centro del mondo, accogliendo fedeli, giornalisti, troupe e inviati speciali. In questi giorni di lutto, la città eterna si è raccolta attorno al pontefice scomparso, tra commemorazioni, preghiere e collegamenti in diretta da tutte le maggiori emittenti internazionali.
Una voce che resta: l’eco di Papa Francesco nei media di tutto il mondo
Il funerale, atteso per sabato prossimo 26 aprile, sarà un evento globale, così come lo sarà il conclave che porterà alla nomina del nuovo Papa. Nel frattempo, la radio si è rivelata ancora una volta fondamentale nel racconto di questo momento storico.Da qui parte il nostro viaggio tra Papa Francesco e il suo rapporto con i media: un legame profondo fatto di parole, ascolto e innovazione, che ha segnato un’epoca nella comunicazione della Chiesa.
Papa Francesco e la radio: il ponte tra fede e media
Il legame tra la Chiesa e la radio ha radici profonde, ma con Papa Francesco questa connessione ha assunto nuove forme e significati. Dai primi messaggi trasmessi dalla Radio Vaticana fino all’uso di podcast e interventi radiofonici, il pontefice ha dimostrato grande attenzione verso la comunicazione sonora.
Papa Francesco ha espresso più volte la sua stima per la radio, definendola un mezzo capace di raggiungere anche i luoghi più remoti, portando conforto e speranza. Durante una visita al Dicastero per la Comunicazione, nel 2021, ha sottolineato l’importanza della radio nel panorama mediatico attuale.
Radio Vaticana e l’evoluzione della parola
Tutto ha avuto inizio nel 1931, quando Papa Pio XI inaugurò la Radio Vaticana con l’aiuto di Guglielmo Marconi. Papa Francesco ha continuato quella tradizione con un approccio attuale e diretto. L’emittente vaticana resta un punto di riferimento per la diffusione del messaggio pontificio in tutto il mondo, anche in formato digitale e multilingua.
Nel 2023 è stato lanciato il primo podcast con la voce del Papa: si chiama Popecast ed è un progetto pensato per parlare ai giovani, raccontando esperienze di fede e vita. Un’iniziativa unica che ha portato il Vaticano nel mondo dell’audio on demand.
Papa Francesco in radio e in TV
Molto frequenti le partecipazioni televisive del Pontefice. Storiche le sue interviste a “Che tempo che fa”, condotto da Fabio Fazio: la prima risale al febbraio 2022, seguita da altre apparizioni nel 2024 e nel gennaio 2025. In questi spazi il Papa ha parlato di pace, migrazione, ambiente e Giubileo, con un linguaggio diretto e accessibile. L’intervista del 2022 ha registrato uno share del 25,4%, segnando un record per il programma.
Inoltre, Francesco ha partecipato a trasmissioni radiotelevisive anche all’estero, come l’intervista alla Radiotelevisione Svizzera (RSI), affrontando temi di attualità e promuovendo il dialogo.
Una comunicazione vicina alla gente
Papa Francesco ha sempre puntato su una comunicazione accessibile, che arrivi anche a chi è lontano fisicamente o spiritualmente. La radio, per sua natura, è un mezzo inclusivo, capace di raggiungere anche chi vive in condizioni difficili e in questi giorni è presente più che mai.
“La radio ha questo di bello: che porta la parola anche nei posti più sperduti. – ha detto Papa Francesco in occasione dei 90 anni di Radio Vaticana – E la coniuga oggi anche con le immagini e con lo scritto. Andate avanti con coraggio e creatività nel parlare al mondo e costruire così una comunicazione capace di farci vedere la verità delle cose“.
Questo approccio fa della sua figura una delle più influenti anche nel panorama dei media audio: una voce autorevole che non ha mai rinunciato al dialogo, neppure con i più giovani o con chi vive ai margini.